Nihil Obstat e Imprimatur
In questo giorno, 13 Maggio, 2017, desidero parlare dell’attuale posizione della Chiesa Cattolica relativamente alle rivelazioni profetiche di Dio date a Vassula Rydén contenute nella pubblicazione dei libri intitolati "La Vera Vita in Dio". Questa attuale posizione è riassunta nei seguenti cinque punti:

- Le rivelazioni profetiche de La VViD godono dell'Imprimatur e del NihilObstat del Magistero – sigilli ecclesiastici ufficiali di approvazione.
- L’Imprimatur e il NihilObstat della Chiesa sono un esercizio del Magistero.
- La Chiesa richiede ai fedeli cristiani “adesione con religioso assenso” al Magistero della Chiesa, che è particolarmente esercitato dall’insegnamento di quei vescovi in comunione con il Papa.
- Gli insegnamenti di quei vescovi in comunione con il Papa e nell’esercizio del Magistero hanno concesso alle rivelazioni profetiche de La VViD detti sigilli di approvazione (28/11/2005 NihilObstat e Imprimatur) che ad oggi rimangono in vigore.
- In virtù del conferimento dell'Imprimatur e del NihilObstat del Magistero sulle rivelazioni profetiche de La VVID, ai cristiani è proibito costituirsi come giudice e di condannarli pubblicamente. Al contrario, poiché tutti i cristiani devono “accettare il giudizio dal loro vescovo in cose di fede e morale” e “aderire a questo” giudizio e al Magistero “con un religioso assenso del loro spirito”, l’Imprimatur and NihilObstat del Magistero sulle rivelazioni profetiche de La VViD suscitano nei fedeli cristiani detto assenso religioso.
Di seguito elaboro questi cinque punti.
1) Le rivelazioni profetiche de La VVID godono di “Imprimatur” e di “NihilObstat” del Magistero - sigilli ecclesiastici ufficiali di approvazione.
Poiché il Magistero della Chiesa ha il dovere di "salvaguardare il popolo di Dio dalle deviazioni e dai cedimenti, e garantirgli la possibilità oggettiva di professare senza errore l'autentica fede", nonché "esporla fedelmente", esso Magistero esamina pubblicazioni e in particolare opera a riguardo della fede e della morale e si pronuncia circa il fatto che siano esenti o meno da errori dottrinali.
Il 19 Marzo 1975, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha emanato alcune norme per i pastori della Chiesa che hanno il dovere di essere vigili riguardo alla pubblicazione di materiali sulla fede e sulla morale che devono essere sottoposti alla Chiesa per "approvazione". Questo mandato è stato ribadito nel 1983 nel Codice di Diritto Canonico, canone 823. Tale approvazione avviene attraverso un processo che inizia con il sottoporre da parte dell'autore il manoscritto al censor librorum o deputatus, nominato dal vescovo o da altra autorità ecclesiastica perché effettui tali esami. Nel caso in cui il censore non trovi alcun errore dottrinale nell’opera, questi concede un NihilObstat ("Niente ostacola" la sua pubblicazione) attestando ciò. Nel caso in cui il vescovo conceda il suo Imprimatur ("Si può stampare"), questo sigillo ecclesiastico costituisce un' ‘approvazione’ dell’opera che permette di "essere esposta e venduta nelle chiese" ed è una dichiarazione di "garanzia sia giuridica che morale per gli autori, gli editori ed i lettori" che l’opera "non contiene nulla di contrario al magistero autentico della Chiesa sulla fede o sulla morale" e "che tutte le prescrizioni pertinenti del diritto canonico sono state rispettate.”
Il 28 Novembre 2005 Sua Eccellenza il Vescovo Felix Toppo, S.J., D. D., ha concesso il NihilObstat agli scritti de La Vera Vita in Dio. Il 28 Novembre 2005 Sua Eccellenza l'Arcivescovo Ramon C. Arguelles, STL, DD, ha concesso l'Imprimatur alle rivelazioni de La Vera Vita in Dio.
Inoltre, il 24 Novembre 2005 il Vescovo Felix Toppo scriveva la seguente lettera che accompagnava il NihilObstat del Magistero sottolineando la natura soprannaturale delle rivelazioni de La Vera Vita in Dio:
“Ho letto tutti i libri de LA VERA VITA IN DIO e ho meditato il loro contenuto. Credo fermamente che i libri contengano il Dialogo Divino della Santissima Trinità, della Madonna e degli Angeli con l'umanità attraverso Vassula Rydén. Non ho trovato nulla su cui obiettare ed alcunché di contrario all'autentica autorità della Chiesa riguardo alla fede e alla morale. Leggere questi libri e meditare il loro contenuto arreca un beneficio spirituale per tutti. Raccomando questi libri ad ogni cristiano.”
Il 30 Settembre 2004 l'Arcivescovo di Lipa Ramon C. Arguelles, STL, DD, che aveva concesso l'Imprimatur del Magistero alle rivelazioni profetiche de La Vera Vita in Dio, scriveva la seguente lettera per attestare ulteriormente la natura soprannaturale delle rivelazioni profetiche de La Vera Vita in Dio:
“Il Cardinale Joseph Ratzinger ha mostrato una tale apertura mentale simile a quella di Cristo quando ha guidato la revisione del caso della signora Vassula Rydén. Attraverso Padre Prospero Grech, consulente della Congregazione della Dottrina della Fede, il buon Cardinale chiese a Vassula di rispondere a cinque domande (vedere la lettera del 4 Aprile 2002) per chiarire alcuni aspetti suggeriti nella Notifica del 1995, riguardanti gli scritti de La Vera Vita in Dio, e sulle sue attività correlate. Le risposte aiuteranno immensamente qualche Tommaso dubbioso, che ha tuttavia diritto alla pace della mente…
Il Cardinale Ratzinger ha chiesto a P. Joseph Augustine Di Noia, Sottosegretario della Congregazione della Dottrina della Fede, di fornire alla signora Rydén una copia della stessa lettera per consentirle di informare tutti riguardo allo scambio di lettere chiarificatrici. Sono estremamente felice che il Cardinale Ratzinger rispecchi perfettamente l'atteggiamento del Santo Padre la cui grande ossessione e probabilmente la ragione della vita e dell'energia che manifesta è l'UNIONE DELLA CRISTIANITA’ …
Non importa quale sia stata la vita passata della signora Rydén, ella può essere e già lo è, uno strumento di Dio nei nostri giorni per realizzare il sogno di Dio, il sogno del Santo Padre, il sogno della Chiesa che può essere il più grande evento dei primi anni del Terzo Millennio: L'UNITA’ DI TUTTI I DISCEPOLI DI CRISTO! Persone come Vassula che soffrono per l'unità cristiana con il Santo Padre, hanno bisogno di incoraggiamento, comprensione e preghiera. Sono disposto a darglieli, fosse soltanto per essere in unità con il Santo Padre, il cardinale Ratzinger e molte anime sconosciute che sinceramente desiderano un rinnovamento del Cristianesimo, una rinnovata spinta di evangelizzazione e l'unità di tutti i fratelli cristiani. Possa Maria aiutarci a crescere ne LA VERA VITA IN DIO.”
2) L'Imprimatur e il NihilObstat della Chiesa sono un esercizio del Magistero.
È degno di nota che il Magistero della Chiesa gode di tre gradi di autorità didattica che i fedeli cristiani devono sostenere e da cui ne derivano rispettivamente l’ "assenso della fede" (i primi due gradi della sua autorità didattica) e l’ "assenso religioso" (il terzo grado della sua autorità, ad esempio l'Imprimatur e il NihilObstat del Magistero).
Di questi tre livelli dell’autorevole insegnamento magistrale che stabiliscono "l'ordine delle verità a cui il credente aderisce,” ci sono 1) le verità insegnate come divinamente rivelate (depositum fidei), 2) indicazioni proposte definitive su questioni di fede e morale strettamente connesse con la verità divinamente rivelata, e 3) l'insegnamento non definitivo che a) aiuta ad un’intelligenza più profonda della verità divinamente rivelata e ne esplicita il suo contenuto; b) richiamala conformità di una dottrina con le verità di fede; o c) mette in guardia contro concezioni incompatibili con queste stesse verità..
Nel documento ufficiale del Vaticano, Donum Veritatis, della Congregazione per la Dottrina della Fede, è menzionata una quarta categoria di insegnamento del magistero, ovvero l'insegnamento prudenziale ordinario su questioni disciplinari
- Al primo grado dell'autorità magistrale appartengono "verità insegnate come divinamente rivelate". Questo è un esercizio del "Magistero supremo”, comunemente definito "Magistero straordinario ed è universalmente vincolante. Queste verità sono dottrine de fide credenda,, spesso definite "dogma infallibile" o "dogma definitivo", che richiedono dai fedeli un assenso di "fede teologale", esse sono contenute direttamente nella Parola di Dio e il Magistero le ha dichiarate essere divinamente rivelate. Queste verità sono infallibili e ad esse i fedeli devono l’"obbedienza della fede”.
- I contenuti della seconda categoria appartengono al Magistero che propone "in modo definitivo" delle verità riguardanti la fede ed i costumi, che, se non divinamente rivelate, sono tuttavia strettamente e intimamente connesse con la Rivelazione. Queste verità non sono immediatamente contenute nel Deposito della Fede (DepositumFidei), ma sono fondate sugli insegnamenti primari del depositum fidei come verità secondarie o oggetti secondari di infallibilità da cui esse necessariamente derivano logicamente o storicamente e che sono necessarie per esporli fedelmente. La proclamazione di questi insegnamenti costituisce un esercizio del "Magistero ordinario” e sono vincolanti universalmente. Queste verità secondarie sono dottrine de fide tenenda, che "devono essere fermamente accettate e ritenute” da tutti e chiunque li rifiuti "si oppone alla dottrina della Chiesa cattolica”.
- La terza categoria del Magistero è un insegnamento non definitivo che serve a) aiutare ad un’intelligenza più profonda una verità divinamente rivelata e di esplicitare i suoi contenuti; b) richiamare la conformità di una dottrina con le verità di fede; c) mette in guardia contro concezioni incompatibili con queste stesse verità (ad esempio l'Imprimatur e il NihilObstat del Magistero).
Vorrei sottolineare che questi tre livelli di insegnamento del magistero costituiscono la dottrina cattolica attraverso un ‘assenso di fede’ o un ‘assenso religioso’. Il Catechismo della Chiesa Cattolica rivela come i cristiani debbano ricevere tali dottrine: "A questo insegnamento ordinario i fedeli ‘devono aderire col religioso ossequio dello spirito’ che, pur distinguendosi dall’ossequio della fede, tuttavia ne è il prolungamento". Il passaggio in Lumen Gentium 25 fa riferimento ad un "assenso religioso (assensus religiosus) dell’intelligenza e della volontà" - richiesto per la terza categoria; si distingue dall’ "assenso della fede" (assensus fidei) - richiesto per la prima e la seconda categoria.
Mentre tali distinzioni di assenso enfatizzano il grado nell'adesione all'insegnamento magistrale, il Magistero non pone minor enfasi circa l'obbligo di tutti i cristiani di sottostare fedelmente alla Chiesa in tutte le suddette categorie della sua autorità riguardo all’insegnamento magistrale: "La volontà di ossequio leale a questo insegnamento del Magistero in materia per sé non irreformabile deve essere la regola”.
3) La Chiesa richiede ai fedeli cristiani "adesione con religioso assenso" al Magistero della Chiesa, che è particolarmente esercitato dall’insegnamento di quei vescovi in comunione con il Papa.
Il motivo per cui il Catechismo Cattolico afferma che il 'religioso assenso' deve essere dato dai fedeli a quegli insegnamenti ufficiali ma non definitivi del Magistero ordinario (ad esempio, l'Imprimatur e il NihilObstat ufficiali della Chiesa) è articolato nella seguente dichiarazione del Catechismo Cattolico:
“L'assistenza divina è inoltre data ai successori degli apostoli, che insegnano in comunione con il Successore di Pietro, e, in modo speciale, al Vescovo di Roma, Pastore di tutta la Chiesa, quando, pur senza arrivare ad una definizione infallibile e senza pronunciarsi in “maniera definitiva", propongono, nell'esercizio del Magistero ordinario, un insegnamento che porta ad una migliore intelligenza della Rivelazione in materia di fede e di costumi. A questo insegnamento ordinario i fedeli devono “aderire col religioso ossequio dello spirito’ che, pur distinguendosi dall’ossequio della fede, tuttavia ne è il prolungamento”.
Sebbene l'Imprimatur e il NihilObstat possano essere concessi dal vescovo locale per la sua diocesi, non si deve ignorare il fatto che questi sigilli ufficiali, seppur concessi localmente e all'interno di una giurisdizione diocesana abitualmente trascendono i confini giuridici in virtù della collegialità episcopale e la loro accettazione da parte di altri vescovi in tutto il mondo. Nonostante la confusione all'interno della Chiesa predetta in diverse apparizioni mariane approvate, le seguenti affermazioni della Chiesa illustrano la costante collegialità e le mutue relazioni tra i vescovi:
“L’unità collegiale (dei vescovi) appare anche nelle mutue relazioni dei singoli vescovi con Chiese particolari e con la Chiesa universale ... I singoli vescovi, invece, sono il visibile principio e fondamento di unità nelle loro Chiese particolari, queste sono formate ad immagine della Chiesa universale, ed è in esse e a partire da esse che esiste la Chiesa cattolica una e unica. Perciò i singoli vescovi rappresentano la propria Chiesa, e tutti insieme col Papa rappresentano la Chiesa universale in un vincolo di pace, di amore e di unità.”
“Lo spirito collegiale (di tutti i vescovi) è l'anima della collaborazione tra i vescovi a livello regionale, nazionale e internazionale. L'azione collettiva in senso stretto implica l'attività dell'intero collegio, insieme al suo capo, sull’intera chiesa.”
“Con la stessa consacrazione episcopale, i Vescovi ricevono, con l’ufficio di santificare, anche gli uffici di insegnare e governare, i quali tuttavia, per loro natura, non possono essere esercitati se non nella comunione gerarchica col Capo e con le membra del Collegio.”
Alla luce di quanto sopra, nel caso qualcuno scegliesse di condannare pubblicamente le opere che oggi recano il sigillo del Magistero - sia ad opera o per bocca di un sacerdote o di un laico – quelle azioni del singolo sarebbero considerate dalla Chiesa niente altro che “riprovevole‟:
“Mentre rimane la libertà per un membro della Chiesa di rifiutare una rivelazione privata che ha ricevuto ufficiale approvazione ecclesiastica, sarebbe allo stesso tempo riprovevole parlare pubblicamente contro di essa.”
Vorrei qui ricordare che nella storia della Chiesa Cattolica non vi è esistenza di pubblica conoscenza di un caso in cui una decisione positiva di Constat de Supernaturalitate (è evidente essere di origine soprannaturale) presa dal vescovo locale riguardante una rivelazione profetica conosciuta a livello nazionale o internazionale, sia poi stata trasformata in categoria proibita di Constat de non Supernaturalitate (evidente essere di origine non soprannaturale) dalla Santa Sede. Certamente, considerando la pletora delle rivelazioni profetiche e delle apparizioni riportate in tutto il mondo, i giudizi positivi o negativi della Santa Sede sono rari, richiedono molto tempo e la Santa Sede è spesso silenziosa su tali questioni. Tuttavia, al fine di evitare di lasciare il giudizio definitivo ad ogni singolo cristiano, la Chiesa offre, come migliore soluzione, ricorso alla sicurezza dottrinale attraverso il conferimento dell'Imprimatur e/o del NihilObstat del vescovo, che, come già detto, costituiscono un' ‘approvazione’ dell’opera che permette di "essere esposta e venduta nelle chiese” e "una dichiarazione di "garanzia sia giuridica che morale per gli autori, gli editori ed i lettori” che l’opera "non contiene nulla di contrario al magistero autentico della Chiesa sulla fede o sulla morale.”
Ritornino alla mente anche le lettere dei Vescovi che hanno conferito alle rivelazioni profetichede La Vera Vita in Dio l'Imprimatur e il NihilObstat, che attestano la loro natura soprannaturale quando affermano che esse "contengono il Dialogo Divino della Santissima Trinità, della Madonna e degli Angeli con l'umanità attraverso Vassula Rydén", che"è uno strumento di Dio nei nostri giorni per realizzare il sogno di Dio, il sogno del Santo Padre, il sogno della Chiesa che può essere il più grande evento dei primi anni del Terzo Millennio: L'UNITA’ DI TUTTI I DISCEPOLI DI CRISTO!"
4) Gli insegnamenti di quei vescovi in comunione con il Papa e nell’esercizio del Magistero hanno concesso alle rivelazioni profetiche de La VViD detti sigilli di approvazione (28/11/2005 NihilObstat e Imprimatur) che ad oggi rimangono in vigore.
Poiché l’ufficio di interpretare autenticamente la Parola divina rivelata da Dio è "stato affidato ai Vescovi in comunione con il Successore di Pietro, Vescovo di Roma” i quali, pur senza arrivare ad una definizione infallibile e senza pronunciarsi in “maniera definitiva‟, tuttavia esercitano il Magistero ordinario e i fedeli devono ‘concorrere’ con le loro decisioni sulla fede e sulla morale, si consideri la seguente dichiarazione del Concilio Vaticano II:
“I vescovi che insegnano in comunione col romano Pontefice, devono essere da tutti ascoltati con venerazione quali testimoni della divina e cattolica verità; e i fedeli devono accettare il giudizio dal loro vescovo dato a nome di Cristo in cose di fede e morale e dargli l’assenso religioso del loro spirito”
Nella misura in cui il conferimento dei sigilli del magistero dell'Imprimatur e del NihilObstat sulle rivelazioni profetiche de La Vera Vita in Dio e le lettere dei Vescovi che li hanno concessi esprimono rispettivamente un'approvazione e una garanzia e un giudizio positivo sulla loro natura soprannaturale, e i fedeli cristiani devono concorrere con il giudizio del vescovo, i fedeli possono avvicinarli con fiducia come un'autentica rivelazione data da Dio per i nostri tempi.
5) In virtù del conferimento dell'Imprimatur e del NihilObstat del Magistero sulle rivelazioni profetiche de La VVID, ai cristiani è proibito costituirsi come giudice e di condannarli pubblicamente. Al contrario, poiché tutti i cristiani devono “accettare il giudizio dal loro vescovo in cose di fede e morale” e “aderire a questo” giudizio e al Magistero “con un religioso assenso del loro spirito”, l’Imprimatur and NihilObstat del Magistero sulle rivelazioni profetiche de La VViD suscitano nei fedeli cristiani detto assenso religioso.
Nel suo trattato sulla beatificazione e la canonizzazione rispettivamente dei Servi di Dio e dei Beati, il Cardinale Prospero Lambertini (in seguito coronato Papa Benedetto XIV) affermava che mentre si può scegliere di non seguire una rivelazione profetica approvata dalla Chiesa, dal momento che Dio ci ha benedetto con molte di queste fra cui scegliere, è assolutamente proibito farlo senza ragione, senza la dovuta modestia e con disprezzo - condannare pubblicamente ciò che la Chiesa ha giudicato positivo con i suoi sigilli ufficiali di approvazione non è altro che ‘riprovevole’:
“È possibile non dare assenso a tali rivelazioni e divergere da esse, fintanto che lo si faccia con dovuta modestia, non senza ragione, e senza disprezzo”.
Conclusion
In questi ultimi Tempi, mentre si stanno compiendo molte profezie bibliche, in particolare Dn. 09,27; Mt. 24,15; 2 Ts. 2, 3-13; Ap. 13, è richiesta più che mai attenzione dai pastori di Dio che Egli chiama perché si prendano cura del suo gregge con un sano insegnamento affinché non soltanto conservino il Deposito della Fede e della viva Tradizione della Chiesa, ma lo sviluppino, "penetrino e facciano comprendere ad altri il senso della Parola rivelata Durante questo terzo millennio in cui tutti i sacerdoti sono esortati a "prendere il largo” e intraprendere una "nuova evangelizzazione", le rivelazioni profetiche approvate dalla Chiesa occupano un ruolo quintessenziale, in quanto portano un appello divinamente urgente che impatta il futuro dell'umanità ed alterano la vita di milioni di persone. Ricordiamoci che quando la Madonna di Fatima preannunciò che molte nazioni della terra sarebbero state annientate se l'umanità non si fosse convertita, ella lo fece dopo aver fatto appello urgente alla Chiesa e all'umanità durante un momento cruciale della sua storia. Un parallelo appello alla Chiesa e all'umanità oggi si ritrova nelle rivelazioni profetiche ecclesiasticamente approvate de La Vera Vita in Dio. Più significativamente, le conseguenze di questo appello, se inascoltate, saranno globali. Come pastore di anime, io invito caldamente tutti i cristiani di buona volontà a meditare le rivelazioni divine de La Vera Vita in Dio per la propria salute spirituale e per il miglioramento dell'umanità.
Rev. J.L. Iannuzzi, Ph.B, STB, STL, STD
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